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Autore: Gianluca Ranucci

“Posto che l’insensatezza intrinseca dell’esistenza è un fatto, è preferibile rassegnarsi ad essa oppure trarne vantaggio? In altre parole, ha ragione Schopenhauer o ha ragione Nietzsche?” La presente è la domanda attorno a cui si sviluppa tutto Il destino di Umberto, un romanzo in parte superomistico, in parte estetico, in parte psicologico. Il protagonista dell’opera, Umberto Nasti, cerca costantemente di reagire a un mondo che gli appare essere senza significato – talvolta autoilludendosi –, provando a dare un senso alla propria vita e alla società umana.
Egli riuscirà nel proprio intento? È possibile che esca vincitore dalla propria battaglia contro il fato?
Qual è il destino di Umberto?

Gianluca Ranucci nasce il 30 aprile 2004 a Roma; dapprima frequenta il liceo scientifico presso il Liceo Scientifico Statale Federigo Enriques e poi si iscrive alla facoltà di filosofia presso l’Università degli Studi di Torino. Inizia a scrivere la sua prima opera, il Discorso di
Filosofia Metodica, a soli diciassette anni, pubblicandola a diciotto con Viola Editrice; pubblica, inoltre, all’età di diciannove anni, le Epistole prosimetriche, sempre con Viola Editrice.
Il destino di Umberto è la sua ultima opera.