di Veronica Di Cristanziano
I genitori di Veronica e Alessandro, Tania e Tony, sono entrambi medici. Le loro vite si incrociano all’età di diciannove anni nelle aule della Facoltà di Medicina e Chirurgia dell’Università degli Studi di Roma “La Sapienza”. Nel 2009 a Tony viene diagnosticato un tumore maligno al polmone. Mentre lui sembra arrendersi fin da subito a quella che appare una diagnosi senza speranza, sua moglie e i suoi figli decidono di combattere per lui. Senza pensarci due volte salgono su un treno per Milano, alla volta dello IEO, l’Istituto Europeo di Oncologia. Nonostante il successo dell’intervento, e il male debellato, Tony non è più lo stesso: un male invisibile gli toglie lentamente la voglia di vivere. Il nove marzo del 2011 Tony si suicida, lo fa come meglio sa fare: tagliandosi la gola nel bagno di casa. Un taglio preciso, senza esitazioni.
Veronica, la figlia maggiore, decide di raccontare la storia della sua famiglia e di come il suicidio di suo padre abbia segnato una linea netta tra un “prima”, di cui rimangono solo ricordi e fotografie, e un “dopo”, ignoto, senza appigli. In queste pagine Veronica vuole dare a suo padre la possibilità di rivivere nelle sue parole e, a chi come lei ha perso per sempre una persona amata, un messaggio di speranza.
Affrontare il lutto non significa dimenticare, ma andare avanti nella consapevolezza che chi ci ha amato continuerà a stringere la nostra mano.